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mercoledì 23 giugno 2010

SHOPPER


Difficile dividere l’associazione mentale tra supermercato e buste di plastica. Per anni è stato il modo più immediato di trasportare le merci acquistate dal punto di acquisto fino a casa. Ora è giunto il momento di mandare quest’oggetto di uso comune in pensione. Un gesto usuale non sostenibile: “vengono usati per venti minuti, ma poi l'ambiente per distruggerli impiega 400 anni. Nessun equilibrio tra tempo d'uso e tempo di vita. Gli italiani non riescono a farne a meno, ne producono tra i 10 e i 15 miliardi l'anno, immettendo nell'atmosfera qualcosa come 400 mila tonnellate di anidride carbonica. Sono il simbolo del superfluo, di una società che acquista, consuma e distrugge”. (la repubblica).

L'Irlanda è riuscita a far diminuire del 94% l'uso delle buste di plastica, semplicemente aumentandone il loro costo. Dal 2002, infatti è stata imposta una tassa sull'acquisto delle buste di plastica: chi vuole un sacchetto di plastica deve pagare 33 centesimi.Questo ha contribuire a cambiare le abitudini ed a incentivare l'uso delle shoppers riutilizzabili, tanto che l'uso delle borse in plastica è diventato socialmente inaccettabile.



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